Tutti noi sappiamo quanto il pesce faccia bene alla salute, molto meno nota invece è l’importanza dei suoi scarti. Eppure, tutto ciò che solitamente smaltiamo e gettiamo nella pattumiera si sta rivelando molto utile in medicina.
Il primo motivo è il sostenibile e basso costo, il secondo riguarda le sue proprietà fondamentali per la rigenerazione dei tessuti e per curare le ferite.
Ossa, cartilagini, scaglie sembrerebbero essere dei veri e autentici punti di forza, ricchi come sono di Omega 3, collagene e proteine. Dopo essere state trattate e disinfettate, possono essere trasformate in creme e bendaggi naturali utili per far rimarginare le ulcere, e quindi accelerare il processo di guarigione delle ferite. Servirebbero anche a guarire eczemi, psoriasi e dermatiti.
La farmacia in mare aperto
La fauna marina è una miniera d’oro e ogni suo componente ha una caratteristica: dai crostacei ricchi di chitosano al merluzzo che contiene acido ialuronico e collagene. Da non dimenticare è il mondo delle alghe, ricche di vitamine, proteine, sali minerali e iodio, elemento fondamentale per lo sviluppo dell’organismo perché aiuta la produzione degli ormoni tiroidei. Proprio per questo motivo, l’industria alimentare e medica sta investendo sul mondo marino e su ciò che solitamente si scarta. Non solo integratori o capsule da ingerire ma anche per medicamenti e usi diagnostici.
La pelle del pesce: per contrastare e alleviare le ustioni
In Islanda una piccola azienda biotech, la Kerecis, è andata a recuperare la pelle del merluzzo dai pescherecci del porto e ha cominciato a utilizzarla come bendaggi anti ustioni, dopo averla sottoposta a trattamenti specifici per sterilizzarla e trasformarla in bende elastiche e nutrienti capaci di disinfiammare e riparare più velocemente.
In Brasile, i ricercatori dell’università federale di Ceara stanno da poco sperimentando la pelle della tilapa (un pesce privo di squame e povero, facile da cucinare) nei reparti dei grandi ustionati con dei risultati altrettanto promettenti.
La pelle della tilapa dal punto di vista clinico, non presenta vantaggi o velocità di cicatrizzazione maggiori rispetto alle comuni creme ma rappresenta comunque un passo avanti contro il dolore, evitando la somministrazione dei farmaci calmanti, oltre ad essere una via di scampo alla sofferenza causata dai medicamenti e dai lavaggi antibatterici.
Grazie alla concentrazione di collagene riesce a minimizzare la perdita di liquidi e sangue, riducendo il rischio di infezioni e accelerando il percorso di guarigione.
Altre ricerche per diagnostica rapida con le squame
In India, il ricercatore Dipankar Manda, del dipartimento di Fisica dell’università di Calcutta, ha utilizzato le squame del pesce, ricche di collagene, per far funzionare piccoli strumenti per diagnosticare patologie del sistema digerente: i dispositivi sarebbero ingeribili senza alcun rischio di intossicazione. Lo stesso ricercatore è convinto che dalle scaglie di pesce si arriverà anche a produrre nanogeneratori di elettricità che saranno impiantabili direttamente nei muscoli e nel cuore, costituito in larga parte da collagene, riducendo di molto i rischi comuni di rigetto.
Questi strumenti piccolissimi sarebbero in grado di raccogliere l’energia delle pulsazioni, convertendola in elettricità permettendo così l’eliminazione dei conosciuti Pacemaker. Queste al momento sono solo ricerche ma sono passi che aprono dei nuovi scenari che la scienza non vuole trascurare.
Il pesce: trarre beneficio da ogni sua parte
Ogni organo umano trae beneficio dal pesce, grazie agli Omega 3, ad esempio si riduce il rischio di malattie cardiovascolari. E nell’eterno match carne contro pesce, il pesce mette a segno un punto fondamentale: gli acidi grassi aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo, infiammazione dei vasi sanguigni e coaguli causati dall’accumulo di quantità eccessive di grassi saturi “cattivi”.
Il pesce è anche ricco di selenio, oligoelemento importante per il sistema immunitario, ecco il comune detto: “mangia il pesce che ti fa diventare intelligente”. In effetti c’è una correlazione tra il consumo di questo alimento e la materia grigia nell’ippocampo, area del cervello responsabile della memoria e della cognizione. Gli Omega 3 favoriscono le connessioni tra le cellule nervose, migliorando così le capacità di apprendimento.
Grazie invece alla Vitamina A, contenuta all’interno del pesce, riusciamo a vederci meglio, contribuendo a una crescita migliore dei nervi della retina, aiutando lo sviluppo della vista. La vitamina D aiuta invece a rafforzare le ossa.
Anche la pelle trae benefici dalla Vitamina B12, in grado di nutrire i tessuti e rendere la cute più liscia.