Il colesterolo alto, sappiamo tutti essere uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache, che oggi rappresentano la prima causa di morte nei paesi occidentali, Italia compresa.

Fra i fattori che ne influenzano l’andamento troviamo l’alimentazione; per questo nel corso del tempo sono emerse numerose teorie in relazione agli alimenti concessi e non, al fine di contrastare l’ipercolesterolemia. 

Negli ultimi anni, le ricerche hanno dato un aiuto rilevante all’elaborazione di corretti consigli nutrizionali, sfatando diversi “miti” legati a questa problematica. 

Sembra assurdo ma il modo migliore per contrastare l’aumento del colesterolo e ridurre i valori alti nel sangue non è solo un’alimentazione a basso contenuto di grassi: conta soprattutto la qualità dei grassi che consumiamo. 

Nella dieta Mediterranea esiste un alimento che contiene una quantità molto elevata di questi grassi buoni: il pesce.  Per questo maggiore consumo di pesce è sempre consigliato in caso di colesterolo alto, anche se spesso non viene specificato quale pesce è più indicato.

I grassi buoni: quali sono?

 

Per spiegare meglio il concetto di “qualità” dei grassi bisogna fare una distinzione.

I principali responsabili degli elevati livelli di colesterolo nel sangue sono i grassi saturi contenuti per la maggior parte nei condimenti  di origine animale (burro, lardo, strutto) nei formaggi, nelle carni rosse e trasformate (salumi, salsicce, wrustel) e nei prodotti da forno (biscotti, snack dolci e salati).

Un consumo buono di grassi insaturi, aiuta al contrario ad alzare i livelli di colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono” perché protettivo nei confronti degli eventi cardiovascolari e ad abbassare i valori di trigliceridi e colesterolo cattivo LDL, riducendo così il colesterolo totale.

Quindi per abbassare questo valore non dobbiamo solo consumare in minor frequenza i prodotti conteneti alte quantità di colesterolo ( come crostacei e uova) ma anche e soprattutto consumare più spesso alimenti contenenti grassi insaturi e meno cibi ricchi di grassi saturi. 

 

 

Pesce e grassi insaturi

 

I grassi insaturi sono contenuti in grande quantità nell’olio di oliva , nella frutta secca, nei semi e soprattutto nel pesce, ricco di grassi polinsaturi della famiglia degli Omega 3.

Ma quando menzioniamo il “pesce” cosa intendiamo? Quindi tutti i pesci sono uguali o quando abbiamo un problema di ipercolesteremia dobbiamo preferire delle specie in particolare?

  • I prodotti della pesca che popolano le acque dei mari del Nord e quelli del Mar Mediterraneo sono ricchissimi di Omega 3
  • Il pesce azzurro abbonda di grassi insaturi, come sardine, aringhe, alici, sgombro e ricciola.
  • I crostacei che per molto tempo sono stati “banditi” dalle diete di chi soffriva di ipercolesterolemia, essendo alimenti ad alto contenuto di colesterolo. Le ricerche, infatti,  hanno poi dimostrato che l’innalzamento del colesterolo è influenzato da quei cibi ricchi sia di colesterolo che di grassi saturi. I crostacei al contrario contengono colesterolo ma pochi grassi saturi. Questo vuol dire che si possono consumare in assoluta libertà.
  • I molluschi: una categoria eterogenea all’interno della quale vi sono prodotti più o meno rcchi di colesterolo.

Nonostante il consumo di questi alimenti non sia frequente, è di fondamentale importanza ricordare che le uova di tutti i tipi di pesce hanno un altissimo contenuto di colesterolo. Quindi, mangiare spesso bottarga, caviale, uova di salmone, uova di aringa è altamente sconsigliato per chi soffre di colesterolo alto.

Tutte queste considerazioni si riferiscono ai prodotti della pesca freschi, che rimangono gli alimenti più ricchi di sostanze nutritive e che portano sulle nostre tavole il gusto autentico del pesce.